Linz – Ars Electronica

Musica del Paradiso



Musica del Paradiso, CD Cramps Records e sonorizzazione della “Paradise Tower” progettata da Alessandro Mendini ad Hiroshima, Japan, 1989.

Meridiana sonora

Meridiana sonora, 1993-94
a cura di Marco Ferreri e Davide Mosconi
Design, Ino Chisesi

“(…) Questa meridiana segna le sette ore centrali della giornata, il tamburo grande segna il mezzogiorno.
Il tamburo solare, di forma conica con una sottile membrana di metallo saldata o cianfrinata alla base, esposto ai raggi del sole genera un suono.
L’aria contenuta all’interno del cono scaldandosi si espande e fa sì che la membrana dilatandosi suoni, un piccolo cambiamento di temperatura, anche solo l’ombra della casa, raffreddando l’aria provoca il risuono.

Con il nostro lavoro vogliamo dare voce all’architettura.

Il tamburo solare, membrafono in metallo che utilizza il calore come generatore del suono, non è citato nella storia della organologia, pensiamo perciò che uno strumento con queste caratteristiche non sia mai stato realizzato prima.

La nostra meridiana, con latitudine di Milano: 45° 27′ 59″, vive proiettando l’ombra dello stilo sulla superficie orizzontale del cortile, dove è stata segnata solamente la curva del solstizio d’estate, data la notevole altezza dello stilo.

Nell’incrocio tra la linea solstiziale e le linee orarie sono posizionati i tamburi solari, questi al compimento dell’ora saranno coperti dall’ombra dello stilo, in quel momento emetteranno un suono.”

Torre di Gibellina

TORRE CIVICA DI GIBELLINA, 1986
Progetto architettonico di Alessandro Mendini con Alchimia
Progetto dei suoni di Davide Mosconi con Megaphone

La torre è situata nella piazza di Gibellina, accanto al municipio di Gregotti-Samonà, alla chiesa di Quaroni e alla casa del farmacista di Purini, nel piano verde del centro urbano elaborato da Unger.
Suo scopo, oltre a quello monumentale di richiamo visivo, è quello di emettere segnalazioni acustiche urbane: civili e religiose.

La torre in cemento a vista, alta venti metri, ha forme a tronco di cono (irregolare), tagliato verticalmente a metà in due parti distanziate fra loro con una fessura visibile. Una grande ala metallica a forma libera, laccata policroma (dieci metri), attraversa e congiunge alla sommità le due parti stesse. L’aspetto neo-moderno dell’opera deriva dalla elaborazione di una forma trilitica.
L’intero organismo architettonico, realizzato con un sottile guscio in calcestruzzo, é tutto concepito come uno strumento musicale, come una grande cassa armonica.
Il progetto di “segnalazione acustica urbana” si sviluppa attraverso tre ordini di altoparlanti: otto sulla cima paralleli al terreno, due dentro i vani della torre rivolti verso il basso, due piccoli alla base, nascosti nella parete ad altezza umana.

Il progetto musicale prevede che per cento anni i suoni emessi dalla torre saranno sempre diversi.
I suoni derivano dalla elaborazione di “grida siciliane” raccolte nel l’Istituto di antropologia dell’Università di Palermo, frammentate trattate e trasformate in “polvere sonora” vocale e corale (pescatori, venditori ambulanti, contadini, canti religiosi e pagani). La giornata è divisa in cinque momenti (6,30 – 8 – 12 – 17 – 20). Situazioni particolari sono programmate la domenica a mezzogiorno e per le ricorrenze speciali (con suoni aggiuntivi di campane, campanelli, folla, tromba …).
Gli altoparlanti sulla cima emettono i suoni principali udibili cinque chilometri, quelli dentro la torre emettono suoni “di compagnia” udibili solo sulla piazza e usati solo di festa, quelli ad altezza umana scandiscono in continuazione l’ora esatta e la parola “uno”, udibili solo quando si avvicina l’orecchio alla torre.

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